Riassunto
Tornando a casa dopo essere stato da Henry, Dorian si gode la tiepida serata. È infastidito quando diverse persone mormorano il suo nome con stupore al suo passaggio, un evento che di solito gli faceva piacere, ma si rallegra pensando alla bella e innocente Hetty e alla sua recente “buona azione”. Lei era stata irrimediabilmente ingenua, ma questo era il suo fascino: “possedeva tutto quello ch’egli aveva perduto”. Arriva a casa e si guarda in faccia in uno specchio regalatogli da Henry molto tempo prima, ma è talmente sopraffatto dal disgusto che lo manda in frantumi sul pavimento. Cerca di concentrarsi sul futuro, di escludere persone come James Vane, ora “sepolto in una tomba anonima”, Alan Campbell, che si è sparato senza tradire il segreto di Dorian, o Basil Hallward, il cui omicidio “era stato semplicemente la pazzia d’un momento”. Cerca di placare il suo senso di colpa attribuendo tutti i suoi problemi al ritratto di Basil e contemplando la nuova vita che ha iniziato. Pensa a Hetty, la cui conservazione dell’innocenza è la prova della sua ritrovata bontà, e si chiede se la sua buona azione abbia fatto sì che il suo ritratto sia cambiato in meglio. Sale in soffitta, si chiude la porta alle spalle e toglie il telo dal quadro.
Un sussulto di orrore gli sfugge dalle labbra quando vede “nessun cambiamento [...] senonché negli occhi c’era un’espressione di furbizia e sulla bocca la piega sinuosa dell’ipocrisia”. Dorian si rende conto che la sua gentilezza nei confronti di Hetty era un atto di vanità, dettato dal desiderio di migliorare l’aspetto della sua anima, o semplicemente un altro tipo di egoismo, guidato dal “desiderio di una sensazione nuova”. Desideroso di sfuggire ai suoi crimini passati, Dorian vede il dipinto come l’unica prova che rivela la sua colpevolezza: “era stato come la coscienza. L’avrebbe distrutto”. Il coltello sul tavolo, si accorge, è ancora macchiato del sangue di Basil. Lo prende, lo pulisce più volte e pugnala il quadro.
I domestici di Dorian vengono svegliati da un urlo spaventoso. È così forte che due signori di passaggio lo sentono dal marciapiede e mandano un poliziotto a casa. Questi li informa che si tratta della casa di Dorian Gray e gli uomini si allontanano, sogghignando, senza riferire dell’urlo. I domestici non riescono ad aprire la porta chiusa a chiave della soffitta, così entrano passando dal tetto. Trovano il corpo di un uomo “avvizzito, rugoso, repellente”, steso sul pavimento con un coltello nel petto. Riconoscono il loro padrone solo dagli anelli che ha alle dita.
Analisi
Pensando a Hetty, Dorian ricorda di averle detto che era un uomo molto malvagio, al che lei aveva risposto che “i cattivi sono sempre molto vecchi e molto brutti”. Come le persone superficiali della classe di Gray, la pura Hetty presume che l’apparenza sia tutto. Se da un lato questa superficialità è proprio ciò che permette a Dorian di conquistare tanti cuori, dall’altro impedisce a chiunque di capire veramente chi è.
Dorian decide di cancellare il suo passato, di bloccarlo fuori dai suoi pensieri e di concentrarsi su un futuro positivo. Rompe lo specchio regalatogli da Lord Henry, un rifiuto simbolico della propria vanità e dell’influenza corruttrice dell’amicizia di Henry. Si aggrappa disperatamente al trattamento riservato a Hetty come indicatore della possibilità di purificare la propria anima, ma è troppo poco e troppo tardi. Anche questo gesto, apparentemente coscienzioso, è stato commesso per il desiderio edonistico di provare una sensazione sconosciuta e per il vano desiderio di migliorare l’aspetto della sua anima, come raffigurato nel ritratto. La vanità, non la moralità, ha guidato la sua azione, dimostrando ancora una volta che Dorian è un’anima condannata.
Quando Dorian si uccide cercando di distruggere il dipinto, il quadro e l’uomo si scambiano ancora una volta le sembianze. L’uomo del ritratto diventa giovane e bello, mentre il vero Dorian diventa vecchio e sfigurato dal senso di colpa. Gray ha inconsapevolmente realizzato la paura che aveva quando aveva visto il quadro per la prima volta: quella di appassire e morire, mentre il quadro sarebbe rimasto giovane e bello per sempre. Inoltre, poiché il dipinto è stato riportato al suo aspetto originale, il capolavoro di Basil Hallward è stato restituito al mondo. Dorian, vedendo il coltello, pensa che “come aveva ucciso il pittore, così avrebbe ucciso l’opera del pittore”, ma l’opera e il pittore ottengono invece l’immortalità della grandezza artistica, mentre Dorian stesso si distrugge.
L’arma usata da Dorian è la stessa utilizzata per uccidere Basil. Ironia della sorte, Basil si era offerto di distruggere il quadro con un coltello non appena aveva percepito la reazione negativa di Dorian (capitolo 2), ma la ritrovata vanità e l’apprezzamento di Gray per la bellezza artistica lo avevano spinto a gettare il proprio corpo davanti al ritratto. Diciotto anni e diciotto capitoli dopo, Dorian decide di fare proprio quello che aveva impedito che accadesse, e ancora una volta il suo corpo si getta davanti al quadro, soggetto ai pericoli della sua bellezza.