Riassunto
Il capitolo è costituito dal testo della lettera che Lanyon ha lasciato a Utterson, che gli ha dato istruzioni di non aprire se non dopo la sua morte e la morte o la scomparsa di Jekyll.
Il resoconto di Lanyon inizia riferendo quanto avvenuto il giorno successivo all’ultima cena a casa di Jekyll. Lanyon, quel pomeriggio, aveva ricevuto una lettera urgente da parte dell’amico, che conteneva istruzioni specifiche: Jekyll gli chiedeva di recarsi a casa sua e di prelevare qualcosa da uno specifico cassetto dal suo studio, in cui Poole lo avrebbe fatto entrare, e portargli immediatamente il contenuto. Infine, a mezzanotte, un messaggero di Jekyll si sarebbe presentato a casa sua a richiedere gli ingredienti contenuti nel cassetto. Nella lettera, Jekyll non spiegava perché avesse bisogno di Lanyon per effettuare queste operazioni, ma esprimeva un tale senso di urgenza da convincerlo a ubbidire.
Lanyon racconta di aver seguito le istruzioni di Jekyll, ritornando a casa con il contenuto del cassetto: diverse fiale, una delle quali sembrava contenere una sostanza simile al sale e un’altra uno strano intruglio di colore rosso e un quaderno che sembrava documentare anni di esperimenti e annotazioni relative ai loro risultati, senza fornire però indicazioni sulla loro natura. Lanyon, incuriosito, aveva aspettato il messaggero e aveva iniziato a convincersi che Jekyll dovesse aver perso la testa. A mezzanotte un uomo di bassa statura si era presentato a casa di Lanyon con indosso abiti troppo grandi per lui. Il lettore, dalla descrizione, capisce che quest’uomo è Hyde, ma Lanyon, non avendo mai incontrato Hyde, non lo aveva riconosciuto. Hyde si era comportato in modo strano: era sia nervoso che eccitato, e, piuttosto che perdersi in convenevoli con Lanyon, chiede subito dove sia il contenuto del cassetto. Lanyon glielo aveva mostrato e poi Hyde gli aveva chiesto un bicchiere graduato in cui aveva iniziato a mescolare gli ingredienti: la miscela creata dall’uomo era diventata prima color porpora e poi verde e a quel punto Hyde si era fermato. Rivolgendosi a Lanyon, gli aveva quindi chiesto se volesse assistere al risultato della sua cooperazione, che, a detta sua, avrebbe suscitato “l’incredulità dello stesso Satana”, oppure se preferiva che lui se ne andasse, portando via con sé la miscela. Lanyon, allo stesso tempo infastidito dal comportamento del suo ospite e interessato a scoprire che cosa potesse giustificare una tale stranezza, aveva deciso di vedere di cosa si trattasse.
Hyde aveva così bevuto il contenuto del bicchiere e Lanyon aveva osservato il suo corpo trasformarsi. Qualche istante dopo Hyde era scomparso e Lanyon si era trovato davanti il dottor Jekyll. Lanyon conclude la sua lettera a Utterson dicendo che la spiegazione di Jekyll della sua trasformazione e della natura dei suoi anni di esperimenti sono troppo inquietanti da ripetere. Lanyon aggiunge che è consapevole che lo shock provocatogli da questa rivelazione è tanto grande che lo porterà alla morte.
Analisi
Finalmente, in questo capitolo, la natura degli esperimenti di Jekyll e della sua doppia identità viene svelata dal resoconto di Lanyon. Attraverso questa lettera, Stevenson sposa in modo evidente il tema del sovrannaturale del romanzo, rivelando l’orrore provato da Lanyon alla vista della trasformazione di Jekyll.
Lanyon include molti dettagli nella lettera, evidenziando perfino i colori dei contenuti delle varie fiale nel cassetto di Jekyll. Nonostante sia molto minuzioso nel narrare gli eventi di quella notte, Lanyon non fornisce una spiegazione di come una simile trasformazione sia potuta avvenire o di come gli esperimenti di Jekyll abbiano portato a quel risultato. Lanyon non include queste informazioni di proposito, perché le trova estremamente sgradevoli da scrivere. È chiaro che queste siano informazioni importanti, ma Lanyon si rifiuta di parlarne, proprio come si era rifiutato di condividerle con Utterson subito dopo esserne venuto a conoscenza. Lanyon costringe invece la società ad aspettare fino alla morte o scomparsa di Jekyll e alla sua stessa morte per rivelare la verità.
Il romanzo contiene molte altre omissioni, come la mancanza di una descrizione del volto di Hyde e il comune accordo di Enfield e Utterson di non parlare dello spasmo che ha colpito Jekyll alla finestra. Nello specifico, il silenzio di Lanyon in questo capitolo riflette l’intensità con cui rigetta il lavoro di Jekyll. Come si è visto in precedenza, Jekyll e il razionale Lanyon hanno avuto un diverbio riguardo alla legittimità della scienza mistica. Pur contraddetto, Lanyon si rifiuta di accettare o di riconoscere i risultati scientifici oi lavori che sono in contrasto con la sua prospettiva. Lo shock provocatogli dalla trasformazione di Jekyll è per lui tanto forte che ne viene influenzato a livello fisico: Lanyon interiorizza il suo dolore per proteggere la verità, e si indebolisce tanto da morire.