Riassunto
Due settimane dopo, Jekyll organizza una cena a cui Utterson è invitato. Dopo che gli ospiti se ne vanno, Utterson affronta Jekyll per discutere del suo testamento, dicendogli che è venuto a sapere una serie di cose sul conto del suo erede. Alle parole di Utterson, Jekyll si mostra turbato e dice all’amico di lasciar perdere l’argomento. Utterson esorta Jekyll a confidarsi con lui, ma questi gli chiede nuovamente di non parlarne più, assicurandogli di potersi liberare di Hyde in qualsiasi momento. Quando Utterson si alza per andarsene, Jekyll gli dice che il “povero Hyde” conta molto per lui. Dopodiché si scusa per il suo comportamento scortese e lo implora di prendersi cura di Hyde quando lui non ci sarà più.
Analisi
All’inizio del capitolo, Jekyll viene descritto come “un uomo sulla cinquantina, dalla corporatura grande e proporzionata, e un bel viso liscio, forse con qualcosa di sfuggente”. L’ipocrisia di Jekyll gli ha lasciato un segno a livello fisico, sebbene non tanto quanto Hyde, la cui deformità fisica è evidente. Effettivamente, Jekyll non è onesto con i suoi amici più stretti e nasconde i suoi esperimenti scientifici. Per tutto il capitolo Jekyll mente a Utterson, uno dei suoi amici più cari e leali, il che lascia presagire la portata del potere che la malvagità di Hyde avrà sul rispettabile Jekyll. È interessante notare che Jekyll creda di potersi liberare di Hyde quando vuole, cosa che si rivelerà tragicamente falsa. Stevenson prende così in esame la questione del controllo: la dipendenza di Jekyll per la personalità di Hyde si rivelerà fatale e benché il dottore creda di avere la situazione sotto controllo, in realtà così non è.