Il vecchio e il mare

Il vecchio e il mare I temi

Unità

Hemingway dedica molto tempo a delineare connessioni tra Santiago e il suo ambiente naturale: il pesce, gli uccelli e le stelle sono tutti suoi fratelli o amici; egli ha il cuore di una tartaruga; mangia uova di tartaruga per darsi forza; beve olio di fegato di squalo perché fa bene alla salute ecc. Inoltre, elementi all’apparenza contradditori vengono ripetutamente presentati come aspetti di un tutto unificato: il mare è allo stesso tempo gentile e crudele, maschile e femminile; la caravella portoghese è bellissima ma letale; lo squalo mako è nobile ma crudele. Il presupposto di unità del romanzo va in soccorso di Santiago mentre questi affronta la sua grande tragedia. Per Santiago, successo e fallimento sono due aspetti paritetici della stessa esistenza. Sono forme transitorie che vanno e vengono in modo capriccioso senza influenzare l’unità di fondo esistente tra lui e la natura. Finché si focalizza su questa unità e vede sé stesso come parte della natura piuttosto che come antagonista esterno in competizione con essa, Santiago non potrà mai essere sconfitto da qualsiasi disgrazia si abbatta su di lui.

Eroismo

Il trionfo sulle avversità devastanti è il cuore dell’eroismo, e affinché Santiago il pescatore possa diventare simbolo eroico per l’umanità, le sue tribolazioni devono essere colossali. Tuttavia, il trionfo non è mai definitivo – come dimostra l’uccisione del marlin andata a buon fine da parte di Santiago –, altrimenti non ci sarebbe motivo di includere le ultime trenta pagine del libro. La visione dell’eroismo di Hemingway è legata al mito di Sisifo, in quanto implica uno sforzo costante per il raggiungimento di conclusioni sostanzialmente effimere. Ciò che fa l’eroe è affrontare le avversità con dignità e grazia, da qui l’enfasi neostoica di Hemingway sull’autocontrollo e sulle altre sfaccettature della sua idea di virilità. Ciò che otteniamo o ciò in cui falliamo esteriormente non è tanto significativo per l’eroismo quanto il comportarci con nobiltà interiore. Come afferma Santiago: “Ma l’uomo non è fatto per la sconfitta […]. Un uomo si può distruggere ma non sconfiggere”.

Virilità

L’ideale di virilità di Hemingway è pressoché inscindibile dall’ideale di eroismo descritto sopra. Essere un uomo equivale a comportarsi con onore e dignità: non soccombere alla sofferenza; accettare il proprio dovere senza lamentarsi e, soprattutto, esibire il massimo autocontrollo. La rappresentazione della femminilità, il mare, è esplicitamente caratterizzata dai suoi capricci e dalla sua mancanza di autocontrollo: “se si comportava in modo brutale e spietato era perché non poteva farne a meno”. La rappresentazione della virilità, il marlin, è definita da termini quali “grande”, “meraviglioso”, “calmo” e “nobile” e Santiago si fa forza nel dolore dicendo a sé stesso: “[…] e sappi soffrire come un uomo. O come un pesce”, riferendosi al marlin. Nell’universo etico di Hemingway, Santiago ci mostra non solo come vivere la vita con eroismo ma anche in un modo confacente a un uomo.

Orgoglio

Sebbene importante, all’interno del romanzo Hemingway tratta il tema dell’orgoglio in maniera ambigua. Un uomo eroico come Santiago dovrebbe essere orgoglioso delle proprie azioni, e, come ci dimostra Santiago, l’umiltà “non era un disonore e non comportava la perdita del vero orgoglio”. Allo stesso tempo, però, a quanto pare è l’orgoglio di Santiago che lo spinge ad andare pericolosamente al largo, “lontano da tutta la gente del mondo”, a catturare il marlin. Benché dicesse di amare il marlin e lo chiamasse fratello, Santiago ammette di ucciderlo per orgoglio e il suo sangue ribolle per la battaglia ingaggiata con un antagonista così nobile e degno. Alcuni interpretano la perdita del marlin come il prezzo che Santiago deve pagare per l’orgoglio dimostrato nel voler spingersi così al largo alla ricerca di una tale preda. Al contrario, qualcuno potrebbe obiettare che questo orgoglio abbia portato dei benefici, poiché ha permesso a Santiago di affrontare una sfida degna del proprio eroismo. In conclusione, Hemingway porta avanti il concetto secondo cui l’orgoglio per un lavoro ben fatto – anche se l’orgoglio ha trascinato inutilmente una persona in una determinata situazione – è una caratteristica positiva.

Successo

Hemingway traccia una distinzione tra due tipi di successo: il successo esteriore, materiale, e quello interiore, spirituale. Sebbene Santiago manchi senza dubbio del primo, il significato di questa mancanza è eclissato dal possesso del secondo. Si potrebbe descrivere la storia di Santiago come il trionfo dello spirito infaticabile sulle risorse materiali esauribili. Come osservato in precedenza, le caratteristiche di tale spirito sono l’eroismo e la virilità. Il fatto che Santiago riesca ad arrivare in fondo al romanzo imbattuto, dopo aver continuamente perso il suo bene più prezioso e meritato, conferma il privilegio del successo interiore su quello esteriore.

Dignità

Eroismo e virilità non sono semplicemente qualità del carattere che una persona possiede oppure no. Occorre costantemente dimostrare il proprio eroismo e la propria virilità attraverso azioni condotte con dignità. È interessante notare come il valore non possa essere auto-attribuito. Santiago è ossessionato dal dover dimostrare il proprio valore a quelli che lo circondano. Doveva dimostrarlo al ragazzo: “Le mille volte che lo aveva dimostrato non significavano niente. Adesso lo stava dimostrando ancora. Ogni volta era una nuova volta e quando lo faceva non pensava mai al passato”. E doveva dimostrarlo al marlin: “‘Eppure lo ucciderò’ disse. ‘Con tutta la sua grandezza e la sua gloria.’ Anche se non è giusto, pensò. Ma gli farò vedere cosa può fare e cosa può sopportare un uomo”. Una vita eroica e virile non è quindi una vita di pace interiore e autosufficienza; richiede, invece, una costante dimostrazione del proprio valore attraverso un agire nobile.

Santiago come Cristo

Manolin ha una devozione quasi religiosa nei confronti di Santiago, messa in evidenza quando il ragazzo chiede al vecchio di perdonarlo per non essere più uscito a pesca con lui. Manolin dice: “‘È stato papà a farmi andar via. Sono un ragazzo e devo obbedirgli’”, a cui segue la risposta di Santiago: “‘Lo so […]. È normale. Lui non ha molta fede’”. Il padre di Manolin costrinse il figlio a passare a una barca di maggior successo dopo quaranta giorni di pesca infruttuosa per Santiago: quaranta sono i giorni trascorsi da Gesù nel deserto, tentato da Satana.

Come Cristo resistette alle tentazioni del diavolo, così Santiago resiste alla tentazione di cedere alla stanchezza mentre lotta contro il marlin: “Provava la forte tentazione di riposarsi a prua e lasciare che il pesce facesse un giro da solo senza recuperare lenza”. Ma è determinato a sconfiggere il pesce per dimostrare che la propria forza è incrollabile: “‘Lui verrà su presto e io posso resistere. Devi resistere. Non parlarne nemmeno’”.

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