Il Grande Gatsby

Il Grande Gatsby Riassunto e analisi di - Capitolo 9

Riassunto

Come insetti, giornalisti e malelingue brulicano intorno alla villa di Gatsby dopo la sua morte. Si impegnano immediatamente a diffondere storie esagerate riguardo il suo assassinio, la sua vita e le sue relazioni. Nick cerca di dare a Gatsby un funerale grande quanto le sue feste, ma scopre che l’enorme giro di conoscenze si è improvvisamente dissolto. Molti, come Tom e Daisy, hanno semplicemente cambiato città, mentre altri, tra cui Meyer Wolfsheim e Klipspringer, si sono completamente rifiutati di partecipare al funerale.

Nick rintraccia il padre di Gatsby, Henry C. Gatz, un solenne uomo anziano rimasto impotente e sconvolto dalla morte del figlio. Gatz mostra a Nick un libro in cui il giovane Gatsby teneva una sorta di tabella di marcia per il raggiungimento del successo; quasi ogni minuto del giorno era meticolosamente pianificato. L’unico altro partecipante al funerale è “Occhi di gufo”, l’ubriaco melanconico che era rimasto sconvolto dalla biblioteca di Gatsby.

Nick si incontra con Jordan Baker, che gli ricorda la conversazione che ebbero a riguardo di come i cattivi guidatori siano pericolosi solo quando due di loro si incontrano. Dice a Nick che loro due sono cattivi guidatori e perciò sono una combinazione pericolosa. Quando Nick dichiara conclusa la loro relazione, lei improvvisamente afferma di essere impegnata con un altro uomo.

Mesi più tardi, Nick si imbatte in Tom Buchanan sulla Fifth Avenue a New York. Tom ammette di essere stato lui a mandare Wilson da Gatsby e non mostra alcun rimorso, fino a dire che Gatsby si meritava di morire. Nick pensa che Tom e Daisy siano capaci solo di crudeltà e distruzione perché sono al sicuro dalle conseguenze delle loro azioni grazie alla loro ricchezza e ai loro privilegi.

Nick, disgustato dal superficiale e brutale East, è deciso a ritornare nel Midwest. Pensa che lui, i Buchanan, Gatsby e Jordan sono tutta gente dell’ovest che venne nell’est e che forse tutti loro abbiano delle inadeguatezze che li rendono inadatti a vivere nell’est. Dopo la morte di Gatsby, l’est è spettrale e grottesco, al contrario il Midwest ora sembra idilliaco come una cartolina di Natale.

Fissando la luna nella sua ultima notte nel West Egg, Nick immagina un’America primordiale, fatta per i sognatori come Gatsby. La luce verde alla fine del molo di Daisy è come il verde continente d’America che richiamava legioni di sognatori. Gatsby, nonostante tutta la sua grandezza, non si rese conto che il sogno americano era già morto quando aveva iniziato a sognarlo: i suoi traguardi, la ricerca della ricchezza e dello status erano da tempo diventati vuoti e senza significato. Nick medita sul fatto che gli americani contemporanei sono “barche contro la corrente, riportati senza posa nel passato”: qualsiasi tentativo di progredire, di andare avanti è in fin dei conti vano.

Analisi

La frase finale de Il grande Gatsby (“così navighiamo di bolina, barche contro la corrente, riportati senza posa nel passato”) è una delle più famose nella letteratura americana e serve da epitaffio sia per Gatsby sia per il romanzo nel suo insieme. Con questa frase Nick rivela quanto l’ambizione di superare il suo passato, che Gatsby ha perseguito tutta la vita, in fin dei conti sia stata vana. Questa forza che riporta al passato viene paragonata alla corrente di un fiume, definendola così sia come inesorabile che, in un certo senso, come determinata dal corso naturale. Muoversi all’indietro è l’inevitabile destino dell’umanità. Perciò ogni sforzo di progredire è il risultato di supponenza e di un’ambizione fuori misura.

Nick, riflettendo ulteriormente, collega il destino di tutta quanta l’America a quello di Gatsby. L’America, secondo Fitzgerald, fu fondata sugli ideali di progresso e uguaglianza. L’America concepita dai suoi fondatori era una terra per uomini come Gatsby: era concepita come un luogo dove i sognatori visionari avrebbero prosperato. Invece, persone come Tom e Daisy Buchanan hanno ricreato gli eccessi dell’aristocrazia europea nel Nuovo Mondo. Gatsby, nonostante tutta la sua ricchezza e grandezza, non poté diventare parte del loro mondo; il suo nobile tentativo di realizzare il suo destino venne sabotato dalla loro crudeltà e dalla loro immaginazione stentata. L’America di Fitzgerald non è un luogo dove tutto è possibile: proprio come l’America non è riuscita a superare le sue origini europee, così Gatsby non riesce a superare le circostanze delle sue origini.

Sebbene Nick difenda il coraggio e la capacità di reinventarsi di Gatsby, non approva né la sua disonestà né gli affari criminali. Gatsby, sia quando è in vita sia dopo la sua morte, pone una sfida enigmatica agli abituali modi di pensare di Nick. Nick crede fermamente che il passato determini chi siamo: suggerisce che lui e tutti gli altri personaggi del romanzo sono fondamentalmente gente dell’ovest e perciò inadatta per natura alla vita nell’est. L’ovest, sebbene fosse un tempo emblematico del desiderio di progresso degli americani, nelle pagine finali del romanzo è presentato come il posto della morale tradizionale, il cuore idilliaco dell’America, in netto contrasto con l’avidità e la corruzione dell’est.

È importante notare che i Buchanan vivevano nell’East Egg e Gatsby nel West Egg, perciò fissando la luce verde sul molo di Daisy, Gatsby guardava verso est. La luce verde, come il territorio verde americano, era un tempo simbolo di speranza; ora gli ideali del sogno americano si sono deteriorati nella rozza ricerca della ricchezza. Impegnando tutta la sua straordinaria immaginazione nel suo amore per Daisy, anche Gatsby si impegna in nient’altro che nel guadagno materiale. Nella cupa visione che Fitzgerald propone dei “ruggenti anni Venti”, la fine rovinosa di Gatsby presagisce la rovina dell’America stessa.