Miguel de Unamuno nacque a Bilbao, in Spagna, nel 1864. Professore, filosofo, scrittore di narrativa e politico, Unamuno è stato uno degli intellettuali spagnoli più prolifici del XIX e XX secolo. In qualità di scrittore, nel corso della sua vita pubblica pubblicò vari volumi di poesia e teatro, oltre a ottantasette racconti. Tuttavia, è famoso a livello mondiale per i suoi romanzi e per i suoi saggi.
Tra gli eventi importanti della sua infanzia si ricordano la morte prematura del padre, che perse la vita quando Miguel aveva compiuto da poco sei anni, e il fatto di aver assistito all’assedio della sua città durante la terza guerra carlista, episodio che riportò nel romanzo Pace nella guerra.
Unamuno iniziò gli studi presso l’Università di Madrid nel 1880 e ottenne il dottorato in Filosofia e Lettere nel 1884. Nel 1891 iniziò a impartire lezioni di lingua e letteratura greca presso l’Università di Salamanca e, lo stesso anno, si sposò con Concha Lizárraga, che conosceva dai tempi della prima comunione ricevuta presso la Chiesa di San Juan. I due ebbero nove figli e trascorsero insieme tutta la vita.
A causa delle sue opinioni e attività politiche, Unamuno affrontò diversi conflitti. Nel 1901 venne eletto presidente dell’Università di Salamanca, ma fu destituito nel 1914 dopo aver espresso il suo appoggio nei confronti degli alleati nella Prima guerra mondiale (durante la quale la Spagna rimase neutrale). Dieci anni dopo, nel 1924, andò in esilio per aver criticato il dittatore Primo de Rivera, che all’epoca era a capo del governo spagnolo. Tornò dall’esilio nel 1931, anno in cui pubblicò il suo romanzo più importante, San Manuel Bueno, martire, dopo aver trascorso sei anni in Francia. Riottenne l’incarico di presidente presso l’Università di Salamanca, ma nel 1936 fu nuovamente destituito per aver criticato il dittatore Francisco Franco.
Le sue dispute non si limitarono alla politica: nel corso della sua vita, affrontò cattolici conservatori e intellettuali secolari dato che non si riconosceva in nessuna delle due ideologie. Al contrario, sviluppò il concetto di “agonia del cristianesimo”, basato sull’idea che le religioni servano soltanto finché hanno senso e sono legittime per i seguaci. Questa posizione è esposta chiaramente nell’opera San Manuel Bueno, martire.
Nella sua vasta produzione letteraria risaltano opere quali Nebbia, pubblicata nel 1914, e la già citata San Manuel Bueno, martire.
Unamuno faceva inoltre parte della Generazione del ’98, movimento che riuniva un gruppo di scrittori, saggisti e poeti spagnoli influenzati dal decadimento morale e politico conseguente alla sconfitta nella guerra contro gli Stati Uniti. Tra gli scrittori di questa Generazione, si ricordano Pío Baroja, Antonio Machado, Ramón María del Valle-Inclán e, ovviamente, Miguel de Unamuno.
Unamuno trascorse gli ultimi anni della sua vita rinchiuso in casa agli arresti domiciliari. Morì la sera del 31 dicembre 1936, all’età di settantadue anni.